L’infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
-
Recente
-
Link
-
Archivi
- gennaio 2012 (2)
- settembre 2011 (2)
- giugno 2011 (7)
- marzo 2011 (15)
- marzo 2010 (3)
- giugno 2009 (6)
-
Categorie
-
RSS
Entries RSS
Comments RSS